Storia
La costruzione dell’impianto pluvirriguo è stata avviata dal Consorzio dei Comuni del BIM dell’Adda verso la fine degli anni ’60. Il BIM all’epoca aveva assunto le funzioni di Bonifica Montana (ex L.991/52) e le svolgeva avvalendosi della Sezione Autonoma di Bonifica Montana.
Il BIM ha impiegato fondi propri, fondi del MAF e fondi FEOGA.
A seguito dell’entrata in vigore della L.R. 05.05.1975, n° 66 che ha soppresso i Consorzi di Bonifica Montana (ex legge 25.07.1952, n° 991) ed ha trasferito le funzioni di bonifica alle Comunità Montane.
Il BIM ha smesso di occuparsi della bonifica.
All’epoca la Comunità Montana competente per territorio era la Comunità Montana unica di Valtellina che ha continuato l’azione intrapresa dal BIM, fino all’entrata in vigore della legge 19.07.1982, n° 43, che l’ha suddivisa in quattro Comunità Montane.
A seguito di questa suddivisione le Comunità Montane, competenti per territorio, sono risultate la Comunità Montana di Sondrio e la Comunità Montana di Tirano, alle quali la Regione Lombardia, con decreto n° 343 del 1985, ha trasferito atti e fondi relativi a lavori in concessione alla ex Comunità Montana unica.
Il Consorzio di Miglioramento Fondiario “Sponda Soliva” è stato costituito nel 1979 ai sensi dell’art. 863 del Codice Civile e dell’art. 71 del R.D. 13.2.1933, n. 215, e leggi attinenti.
Oggetto
Il Consorzio ha per oggetto la promozione e la realizzazione di tutte le iniziative volte alla difesa del suolo, dei prodotti agricoli, e al miglioramento infrastrutturale e tecnico-agronomico dell’agricoltura della zona interessata, anche mediante la costruzione e manutenzione di strade di servizio. In particolare, ed in via prioritaria, la messa in opera, la manutenzione e la gestione di un impianto irriguo polivalente al servizio dei terreni consorziati, nonché l’utilizzo delle stesse acque per la produzione di energia elettrica.
Superficie irrigata.
Il comprensorio del Consorzio ha una superficie totale di circa 2.000 ettari, che ricadono nei Comuni di Piateda, Tresivio, Ponte in Valtellina, Chiuro, Teglio, Bianzone e Villa di Tirano.
I mappali compresi nel Consorzio sono circa 31.000 di cui irrigabili circa 26.000, per una superficie irrigabile complessiva di circa 1.762 ettari suddivisi, per coltura, come segue:
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Ha. |
586 |
circa |
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Ha. |
710 |
circa |
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Ha. |
466 |
circa |
La superficie irrigata attualmente è pari ad ettari 696 di cui:
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Ha. |
12 |
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Ha. |
520 |
(119 usufruiscono del servizio antibrina) |
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Ha. |
141 |
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Ha. |
5 |
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Ha. |
18 |
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Funzionamento.
L’impianto è stato progettato per uso plurimo delle acque e l’irrigazione è stata prescelta a bassi consumi idrici (2,2 mm/ora), con dotazione unitaria di 6 lt/sec.ettaro, che garantiscono nelle 10/12 ore di turno una precipitazione di circa 250 mc. per ettaro.
Allo scopo di ottenere una migliore aspersione, l’erogazione dell’acqua viene effettuata durante il periodo notturno, data la minore ventilazione ed evapotraspirazione.
Il turno irriguo è settimanale, salvo eventi meteorici di intensità pari al valore stabilito per l’aspersione.
L’impianto deriva l’acqua dal torrente Valfontana e dal torrente Rhon, le cui concessioni sono state assentite rispettivamente per lt/sec. 700 e lt/sec. 98.
Struttura dell’impianto.
L'opera di presa principale si trova in località “Premelè” nel comune di Ponte in Valtellina sul fiume Valfontana a quota 1.036 metri s.l.m.. Dopo 3 chilometri di condotta, in località “S. Rocco” c’è la centrale elettrica di cui il Consorzio è socio al 50%. Dopo avere prodotto energia elettrica, l’acqua viene distribuita per il servizio di irrigazione in due condotte principali; una verso ovest per i comizi sul conoide di Ponte in Valtellina e Tresivio, l’altra per i comizi irrigui di Ponte in Valtellina, Chiuro, Tresivio e Piateda. Dallo scarico della centrale, invece, in località “Rombello” nel comune di Ponte in Valtellina si dirama una condotta che attraversata la valle con un ponte sospeso con funi in acciaio, raggiunge la strada panoramica che da Castionetto di Chiuro sale a Teglio. La condotta segue in parte il tracciato della strada provinciale per giungere al bacino di accumulo di Somasassa, realizzato per avere la disponibilità idrica irrigua delle zone di Bianzone e Villa di Tirano. Il bacino ha una capienza di 90.000 metri cubi e si trova a metri 700 s.l.m..
Il comprensorio irriguo è suddiviso in unità comiziali di ampiezza variabile da 30 a 90 ettari, all’interno delle quali l’erogazione viene governata da saracinesca motorizzata alloggiata in idonea cabina.
La distribuzione dell’acqua all’interno del comizio, avviene mediante condotte di diramazione in acciaio dal diametro variabile da 500 a 100 mm., a cui si allacciano le condotte di ripartizione realizzate con tubazioni in polietilene ad alta densità, del diametro variabile da 63 a 110 mm. e da queste si dipartono le condotte distributrici interaziendali in polietilene a bassa densità, del diametro di 25 mm.
Complessivamente sono posati 1050 Km di tubazioni di cui 31 Km. di principali in acciaio; 54 Km. di adduttrici in acciaio e polietilene; 140 Km. di distributrici in polietilene e ghisa e 825 Km. di irrigue in polietilene.
L’impianto è dotato di un sistema di telecontrollo e telecomando centralizzato per acquisire gli stati e gli allarmi di tutte le apparecchiature e apparati principali, nonché per l’azionamento degli stessi, attraverso stazioni periferiche collegate via radio ad una centrale operativa posta a Somasassa in Comune di Teglio, ove è stato realizzato un bacino di accumulo.
Dal 2015 il Consorzio è socio al 50% della Società Valfontanaenergie S.r.l. costituita con il partner Società Energie S.p.a. per la costruzione e gestione della centrale idroelettrica di “S.Rocco”.
Regolamento delle opere e delle strutture dell'impianto irriguo
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